quarta-feira, 8 de dezembro de 2010

Augusto Minzolini

Augusto Minzolini (Roma, 3 agosto 1958) è un giornalista italiano. Dal 2009 è direttore del TG1.

Attività di attore negli anni '70 

Ottenuta la maturità classica, durante gli anni settanta partecipa come comparsa a due film di Nanni Moretti, Io sono un autarchico del 1976, nella parte di uno spettatore, ed Ecce bombo del 1978.

Carriera giornalistica 
Nel 1977 inizia a lavorare come giornalista. Svolge il praticantato all'agenzia di stampa Asca. Nel 1980 diventa giornalista professionista. Nel 1985 è collaboratore del settimanale Panorama, che lo assume due anni più tardi. Nel 1990 è assunto a La Stampa di Ezio Mauro; due anni dopo il successore Paolo Mieli lo nomina inviato. Carlo Rossella lo promuove editorialista nel 1997 .
Nel 1994, intervistato da La Repubblica, si dichiarava contrario ad ogni tipo di privacy per i politici: «Le smentite a ripetizione rivelano solo che abbiamo una classe politica nuova che non ha ancora assimilato il fatto che un politico è un uomo pubblico in ogni momento della sua giornata e che deve comportarsi e parlare come tale. [...] Quattro anni fa, e cioè in tempi non sospetti, scrissi che la nomina di Giampaolo Sodano alla Rai nasceva dai salotti di Gbr, la televisione di Anja Pieroni. Oggi penso che se noi avessimo raccontato di più la vita privata dei leader politici forse non saremmo arrivati a tangentopoli, forse li avremmo costretti a cambiare oppure ad andarsene. Non è stato un buon servizio per il paese il nostro fair play: abbiamo semplicemente peccato di ipocrisia. Di Anja Pieroni sapevamo tutto da sempre e non era solo un personaggio della vita intima di Craxi. La distinzione fra pubblico e privato è manichea: ripeto, un politico deve sapere che ogni aspetto della sua vita è pubblico. Se non accetta questa regola rinunci a fare il politico».
Nel 1997 Minzolini rivelò su La Stampa, lasciando spiazzate le altre testate, l'accordo per eleggere Massimo D'Alema alla presidenza della Commissione bicamerale per le riforme costituzionali. Nello stesso anno fu l'unico a scoprire il luogo della cena nella quale Silvio Berlusconi, Gianfranco Fini, Massimo D'Alema e Franco Marini siglarono il «patto della crostata» sulle riforme della Costituzione.
Nel 1998 intervistò Bettino Craxi ad Hammamet, in Tunisia. L'intervista fu realizzata per il programma «Passioni», andato in onda su Rai 2 il 15 luglio 1998, che suscitò alcune polemiche.



Minzolinismo
A metà degli anni '90 si inizia a parlare di «minzolinismo», neologismo inteso come «forma di giornalismo che si basa sulla raccolta di dichiarazioni anche informali di uomini politici, senza alcuna verifica delle informazioni raccolte» . Tra gli esempi di "minzolinismo":
Il 22 marzo 1994, in un suo articolo su la Stampa apparve una dichiarazione di Luciano Violante, all'epoca presidente della Commissione Antimafia, che rivelava il coinvolgimento di Alberto Dell'Utri, fratello di Marcello Dell'Utri, braccio destro di Silvio Berlusconi, in una inchiesta giudiziaria insieme al boss mafioso Nitto Santapaola. Violante smentì e querelò Minzolini, ma fu costretto a dimettersi per il clamore suscitato dalle sue dichiarazioni. Nel 1996 Minzolini rivelò che l'intervista, nella parte relativa alle dichiarazioni di Violante su Dell'Utri, non era mai avvenuta ed era «frutto di impressioni soggettive determinate da un malinteso all'interno di una conversazione su altro soggetto».
"C'è una frase che torna spesso nella mente di Silvio Berlusconi in questi giorni. Una frase che un testimone di cui il Cavaliere si fida ciecamente avrebbe sentito uscire dalla bocca del presidente del tribunale di Milano che dovrebbe emettere la sentenza nei suoi confronti sul «processo Mills», Nicoletta Gandus: «Io a Berlusconi gli faccio un culo così. Lo condanno a sei anni di carcere e poi voglio vedere come fa il presidente del Consiglio»." È interessante notare in questo articolo l'uso del virgolettato per riportare le presunte dichiarazioni del giudice Gandus, riportate da un fidato testimone a Silvio Berlusconi e da questi a Minzolini (La Stampa, 21 giugno 2008).
Secondo "la Repubblica", tuttavia, «la definizione [di minzolinismo] è ingenerosa perché il nuovo direttore del TG1 è stato per un ventennio il principe del retroscena politico, il più astuto dei predatori del Transatlantico, il più veloce dei rapaci della notizia» anche in quanto allievo di Guido Quaranta.

Dal web otto domande a Minzolini (e la risposta) (8/12/2010)

Le spese del Direttore. In attesa che il Consiglio d’Amministrazione della Rai, previsto per il prossimo 16 dicembre, si pronunci sul caso, la querelle sulle spese di Augusto Minzolini sbarca in rete. Il gruppo Valigia Blu ha pubblicato sul web 8 domande al direttore del Tg1. La premessa: “Domandare è lecito, rispondere è cortesia. In questo caso però rispondere dovrebbe essere un dovere morale, una questione di deontologia professionale, di rispetto dei cittadini, editori di riferimento della Rai”. E mentre il ‘questionario’ fa il giro della rete, Valigia Blu invita a rivolgere, via mail, le domande allo stesso Minzolini.

Le domande. Tra gli interrogativi sollevati da Valigia Blu: “Direttore è vero, come ci risulta dai giornali, che Lei avrebbe speso in 14 mesi 86.680 euro con la carta di credito aziendale per pagare ristoranti all’Italia e all’estero? Costando così da solo 26.000 euro in più di tutti e 31 direttori (di primo riporto cioé che dipendono direttamente dal direttore generale Mauro Masi) messi insieme che per spese di rappresentanza avrebbero speso nello stesso periodo 60mila euro?”. E ancora: “Direttore è vero che lei è andato in Kenya a spese dei contribuenti?”, “e come mai per sei volte in pochi mesi il Tg1 ha ospitato i dirigenti della multinazionale americana Royal Caribbean e perché il Tg1 ha organizzato proprio con la Royal il concorso ‘Reporter d’alto mare’. Non Le sembra che agli occhi dei contribuenti possa apparire come pubblicità occulta?”.

La risposta. A stretto giro di posta elettronica arriva la risposta di Minzolini a una delle tante persone che ha inviato le domande. A pubblicarla è Arianna Ciccone sul sito di Valigia Blu. Il direttore del Tg1 scrive: “Cara *** già solo il fatto che lei possa immaginare che io sia andato in Kenya a spese dei contribuenti potrebbe spingermi a querelarla. Si informi poi sul concorso: chi lo ha fatto togliere immediatamente dal sito è stato il sottoscritto e questo lo sanno tutti in redazione. Comunque con tutta la buona volontà non le rispondo a tutte le domande. Magari segua il corso della querela di cui ho fatto oggetto “il Fatto Quotidiano”, giornale, e me ne dispiace, che sicuramente le sta a cuore. Cordiali saluti”.


      

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