quinta-feira, 9 de dezembro de 2010

Arcore

Arcore (Arcùr in dialetto brianzolo) è un comune italiano della provincia di Monza e Brianza in Lombardia, noto anche in quanto all'interno del suo territorio si trovano l'ex Villa Giulini-Casati-Stampa, ora Villa San Martino, e la Villa Borromeo d'Adda.


Storia 
Sull'origine di Arcore non esiste documentazione certa: dall'etimologia si può dedurre un'origine romana. L'etimologia del nome Arcore è infatti controversa: alcuni lo ricollegano al semidio Ercole, per il cui culto forse sorgeva un tempio in suo onore, altri lo associano ad un arco eretto dai romani.
I documenti più antichi finora ritrovati risalgono al IX secolo e sono relativi a donazioni alle chiese locali da parte di abitanti di "vico Arcole" o "loco Arculi". Arcore, nel medioevo, appartiene alla pieve di Vimercate ed è segnalata la presenza di due monasteri: il monastero benedettino di San Martino e la casa delle Umiliate a Sant'Apollinare.
Nel trecentesco Liber Sanctorum di Goffredo da Bussero è citata la Chiesa di Sant'Eustorgio che diverrà la Parrocchia della comunità ai tempi di San Carlo Borromeo.
Dal XVI secolo diverse famiglie nobiliari lombarde (Casati, Durini, Giulini, Vismara, D'Adda, Barbò) spostano la propria residenza lungo tutta la Valle del Lambro e la Bassa Brianza e vi edificano importanti ville di delizia, tra cui ad Arcore la Villa Borromeo d'Adda, la Villa "La Cazzola" e la Villa San Martino (già Giulini Della Porta, Casati, Stampa di Soncino), favoriti dalla buona collocazione geografica e dalle agevoli comunicazioni. La costruzione dell'attuale chiesa parrocchiale risale al 1716.
Il comune ebbe una discreta crescita industriale e demografica in conseguenza della realizzazione stazione della linea ferroviaria Milano-Monza-Lecco, con l'insediamento della Falck e di altre industrie legate alla lavorazione dei metalli e dei macchinari.

Geografia 
La formazione geologica del territorio arcorese (compreso fra il Lambro il Molgora) è costituito da un terreno fluvioglaiale, nonché da depositi morenici. Il sottosuolo è ricco di argilla ed è poco poroso. Inoltre vi sono alcune falde acquifere a diverse profondità. La popolazione di Arcore ha avuto un grande aumento demografico specialmente dopo il secondo dopoguerra, dai circa 5.000 paesani ai quasi 17.000 nel 2007. Nel 1963, ad incrementare ulteriormente la popolazione, venne annessa la frazione di Bernate, prima sotto la competenza di Usmate Velate.
« Ricordo una foto di Arcore negli anni cinquanta: all'orizzonte una distesa di ville su un dolce altopiano; giù un borgo compatto di case, recinte dai campi infiniti, che si stendono fino a Oreno e Villasanta e si perdono poi nelle prime alture della Brianza. Ieri.
Oggi, a cinquant'anni di distanza, è tutto cambiato il paesaggio: una densità quasi pesante di case, opifici, strade, ma sempre un insieme fortemente composto. »
(Don Luigi Gaiani, Insieme, anno XXIII, n° 3, novembre/Dicembre 2005)

Industrie 
L'industria arcorese è nota soprattutto per aver dato i natali alla Gilera, prestigiosa casa motociclistica italiana, che vi ha avuto la sede principale fino agli anni '80, ma è anche nota a livello internazionale per l'azienda Peg Perego, produttrice di passeggini su larga scala. Fino alla fine della seconda guerra mondiale accanto ad uno stabilimento della Falck vi fu la ditta Carlo Bestetti, ovvero un aeroporto per aerei da guerra e per piccoli aeroplani commerciali, distrutto dai partigiani nel 1945. Vi ha sede anche un impianto della Tenaris Dalmine, ed in forte sviluppo è l'impresa del settore terziario.



    

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